La quotazione dell’oro riprende a scendere e addirittura subisce il più forte ribasso da 3 anni a questa parte, toccando un minimo di 1282,83 dollari ovvero il livello più basso da quando si è tenuto il referendum sulla Brexit. Questo ribasso è tuttavia dovuto a ragioni ben precise, che possiamo sintetizzare in questi tre punti:
- FED e rafforzamento del dollaro
- Mancata “apocalisse annunciata” post Brexit
- Campagna di elezioni presidenziali USA
Andiamo qui di seguito ad analizzarle in modo più dettagliato.
Quotazione oro e correlazione con il dollaro
Alla fine del 2015 la FED ha annunciato dei rialzi graduali. Dopo il primo, si sta ancora attendendo per il secondo, che per diversi motivi è stato rinviato. Tuttavia, questo rialzo è previsto comunque in tempi brevi, perciò anche se il meeting della Federal Reserve rimanda per qualche motivo, dalla riunione successiva si riparte da zero, analizzando i nuovi dati macroeconomici a disposizione. I dati USA, a tal proposito, migliorano (seppur gradatamente e sotto le attese). Per tale motivo, ci sarà da aspettarsi un ulteriore rialzo molto probabilmente entro la fine dell’anno. Essendo il dollaro fortemente correlato con la quotazione oro (così come con tutte le materie prime denominate in dollari), il peso del metallo prezioso trova dall’altra parte della bilancia un dollaro più forte, attualmente o nelle aspettative/attese/previsioni (altrettanto importanti quanto i dati effettivi!).
Brexit, nessuna apocalisse (almeno per ora)
La quotazione dell’oro tende a salire nei periodi di maggiore incertezza. Si comporta, cioè, da cosiddetto “bene rifugio”. Tuttavia, chi ha comprato oro perché preoccupato dagli enormi danni economici della Brexit, ha dovuto ricredersi, almeno per il momento. L’aumento delle vendite sull’oro è stato dovuto anche a questo fattore.
Elezioni presidenziali USA, Clinton rassicura
L’aumento della popolarità di Trump spaventa i mercati. Ora, tralasciando completamente la questione politica, è un dato di fatto. Lungi da noi esser per questa o l’altra parte, ma il dibattito testa a testa finito a netto favore della Clinton ha fornito ulteriori conferme a questo fattore. La scalata di Trump ha impaurito i mercati e aiutato la “corsa” all’oro. La sensazione che la Clinton sia in vantaggio, nei sondaggi e non solo, ha condotto gli investitori in altre direzioni.