In questi ultimi tempi il trading online sta attraversando dei grandi cambiamenti, dovuti a diversi fattori tra cui quelli relativi alla MIFID 2 (qui la pagina ufficiale) ovvero l’aggiornamento della normativa MIFID, appena entrata in vigore e i cui effetti si stanno via via verificando nel tempo. Effetti che arrivano a scopo ritardato per dare il tempo agli operatori e a tutto il comparto di riorganizzarsi e informare i propri clienti.
Andiamo qui a illustrare alcuni dei principali effetti che il MIFID II avrà sul trading online. In particolare, ci concentriamo su opzioni binarie, leva finanziaria, tutela del conto e informativa sul rischio.
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Opzioni Binarie, scatta il divieto
Il primo effetto della normativa MIFID2 che prendiamo in considerazione riguarda il divieto di offerta di opzioni binarie. Le opzioni binarie, ricordiamolo, sono (erano) strumenti finanziari che consentivano di investire una determinata somma su una direzione di mercato, con due possibilità di esito: positivo o negativo (da qui il nome che riprendeva gli 0 e 1 del sistema binario). Il profitto ottenibile era predeterminato prima dell’operazione e solitamente si aggirava attorno al 70-80% dell’investimento nella singola operazione, contro il 100% perdibile in caso di esito negativo. Uno strumento molto semplice da utilizzare ma con alcuni aspetti non appetibili.
Altra cosa sono i CFD, come quelli offerti ad esempio dalla piattaforma Plus500, a cui potete accedere dalla pagina ufficiale (l’82% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro) che invece sono attivi ormai da diversi anni e che resteranno attivi anche con il MIFID 2, sebbene con delle variazioni relative alla leva di cui parliamo più avanti in questo stesso articolo. I CFD infatti consentono di produrre risultati economici proporzionali alle variazioni di prezzo dell’asset sottostante su cui si negozia.
Leva finanziaria, via alle modifiche
Dal mese di luglio 2018 scattano anche le modifiche relative alle leve finanziarie applicate sui CFD offerti dai broker. Queste vengono massicciamente abbassate al fine di meglio tutelare il trader che potrà effettuare operazioni con un’amplificazione delle variazioni più tenue.
In parole semplici ciò vuol dire che chi farà trading sui CFD dal primo luglio potrà aprire posizioni su un capitale nominale più basso, ma con meno rischi concernenti le variazioni di prezzo dell’asset. Le variazioni di prezzo, infatti, produrranno risultati meno amplificati rispetto a prima.
In termini pratici, ciò porterà il trader a scegliere meglio le operazioni da effettuare, poiché occorreranno più fondi per poter negoziare su capitali nominali di un certo peso. Il trader sarà portato a scegliere meglio e ad aprire meno posizioni “a casaccio”. In più, per chi deciderà di utilizzare comunque capitali esigui, di tenere le posizioni aperte per più tempo.
Il nostro consiglio, a tal riguardo, è di effettuare uno studio di tipo tecnico e/o fondamentale prima di aprire una posizione e portare avanti la propria analisi con convinzione. O si è convinti di una determinata negoziazione, o è meglio non avviarla.
Leve CFD con MiFID 2
Le nuove leve per i CFD andranno da 30:1 (per le coppie principali del Forex) a 2:1 (per le criptovalute). Le leve in dettaglio varieranno a seconda delle politiche del broker.
Ad esempio, vediamo come si proporrà il “conto al dettaglio” di Plus500:
- Leva Forex 30:1
- Leva meterie prime e indici 20:1
- Leva azioni, opzioni, ETF 5:1
- Leva criptovalute 2:1
Per quanto riguarda IQ Option, ad esempio, passato alla fornitura di CFD, troviamo alcune differenze:
- Leva Forex coppie principali 30:1
- Leva Forex coppie secondarie 20:1
- Leva oro e indici maggiori 20:1
- Leva materie prime e indici secondari 10:1
- Leva capitali individuali e altri valori di riferimento 5:1
- Leva criptovalute 2:1
Tutela del conto
Un altro cambiamento interessante al mondo del trading online apportato dalla Mifid 2 è l’impossibilità di perdere più di quanto si possiede sul conto trading. Ad esempio, se si depositano 100 euro, tale somma sarà il capitale disponibile e il limite massimo che il trader potrà perdere. Se ad esempio a questo si aggiungesse un ulteriore versamento, supponiamo di 500 euro, senza aver fatto alcuna operazione, il capitale disponibile sarebbe di 600 euro. Il trader non potrà perdere più di 600 euro. Non si potrà quindi perdere più di quanto si possiede sul conto.
In poche parole: non si potrà andare in rosso. Viene eliminata ogni possibilità si situazione debitoria nei confronti del broker. Il rischio verrà quindi limitato a quanto disponibile sul conto di trading.
A questo già diversi broker si erano adeguati da tempo, tra cui Plus500, broker che ha inoltre sempre offerto un potente sistema di margin call.
Un’ottima novità, questa, poiché il trader potrà scegliere di impostare un proprio budget complessivo per le proprie attività di trading e che non potrà mai sforare determinate quote puranco nei casi estermi in cui si lasciasse una posizione in perdita senza stop loss.
Noi consigliamo comunque di attivare sempre uno stop loss ad ogni operazione.
Informativa sui rischi
Per tutelare maggiormente i trader e soprattutto quelli meno esperti, con l’introduzione della Mifid 2 si è pensato di rendere palesi le statistiche di trader in profitto e in perdita per ogni singolo broker. Questo non è ancora ben chiaro come avverrà, ma siamo molto curiosi e decisamente interessati.
Nota della redazione di Trader Online Italia
Ogni attività volta a tutelare i trader deve essere presa con positività e ottimismo, poiché solo un trader consapevole dei propri rischi, solo un trader informato, che si aggiorni e voglia migliorare, può diventare un trader di successo o per lo meno un trader soddisfatto. Il successo, così come per ogni attività, non è per tutti. L’importante è fissarsi degli obiettivi. Più gli obiettivi saranno realistici, maggiori saranno le possibilità di ottenere soddisfazioni da questa appassionante pratica qual è il trading con i CFD.
Speriamo vivamente che vengano eliminate le telefonate da parte di operatori telefonici che “chiamano dal trading” e che cercano nuovi clienti “con la rete”, anziché tramite un’auto-selezione naturale quale il motore di ricerca (di Google, ad esempio). Allo stesso modo, ci auguriamo che vengano messi al bando quei siti che promettono grandi risultati in breve tempo, così come quelli che fanno leva su grandi titoli fuorvianti.
Il trading è una cosa seria. Un trader informato è una risorsa per tutti. Il trader disinformato, una pillola di veleno che avvelena l’intero sistema.