Gli ETF sono strumenti finanziari che hanno come attività finanziaria sottostante dei fondi d’investimento di tipo ETF, ovvero Exchange Traded Fund. Questi fondi, oltre ad avere la caratteristica di comprendere più titoli di una stessa categoria, hanno anche la particolarità di essere negoziabili come le azioni. Gli ETF, così come solitamente offerto dai fondi d’investimento, fanno riferimento a particolari settori di produzione. Per tale motivo è possibile investire su ETF azionari piuttosto che su ETF materie prime, su ETF petrolio piuttosto che su ETF oro. Le categorie di ETF sono numerose, ma tra le varie vi consigliamo di tenere gli occhi sempre puntati sugli ETF tecnologici.
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Come investire in ETF
Per investire in ETF si può procedere principalmente in due modi, uno più tradizionale e uno più innovativo e pratico, ma ormai in uso anch’esso da diversi anni.
La prima modalità è quella dell’investimento in ETF contattando i gestori di ETF o tramite banca. Per investire in ETF in modo tradizionale occorre avere un risparmio più alto da investire e un conto dedicato. Rispetto agli altri tipi di investimento ha il vantaggio di avere spese di gestione più ricotte e di essere più convenienti ai fini fiscali. Sul prospetto informativo offerto dalla banca a cui ci si rivolge sono inclusi tutti i principali aspetti e vantaggi riguardanti tale tipo d’investimento. Gli ETF sono offerti anche da Poste Italiane attraverso i servizi BancoPosta con piattaforma online dedicata. Se deciderete di adottare la modalità tradizionale per investire in ETF, vi consigliamo di scegliere o quantomeno preferire gli ETF armonizzati.
La seconda modalità è quella del trading su ETF con i CFD, ovvero strumenti finanziari la cui quotazione dipende da quella di altre attività finanziarie sottostante, che nel caso dei CFD su ETF sono date proprio dai fondi di tipo Exchange Traded Fund. Tra i principali vantaggi del trading ETF con i CFD vi sono l’economicità (zero commissioni e gli spread minimi), la diversificazione intrinseca (poiché gli ETF sono già formati da un portafoglio di titoli diversificato sebbene settoriale), la possibilità di operare al rialzo o al ribasso a seconda della propria previsione di mercato.
Investire in ETF nel 2022
Gli ETF andrebbero sempre distinti per tipologia, distinguendoli tra ETF azionari, obbligazionari, settoriali, nazionali, materie prime ecc. Un’analisi condotta alla fine del terzo trimestre 2016 ci porta a evidenziare che ad andare meglio di tutti sono soprattutto gli ETF legati all’alta tecnologia, come quella associata ai semiconduttori, alla tecnologia medica (strumenti medicali ed equipaggiamenti), offerti dalla PowerShares e dalla iShares. Entrambe queste tipologie di ETF possono essere trovate nella lista linkata in precedenza.
Ad esempio, tra i vari sono disponibili gli ETF XLK (Technology Select Sector SPDR). Cliccando su “visualizza dettagli completi” si accede alla pagina in cui oltre ai dettagli sul CFD è incluso anche il link di Google Finanza con le informazioni riguardanti questo particolare fondo ETF.
Investire in ETF petrolio e oro
La grande caratteristiche degli ETF è quindi la loro diversificazione intrinseca, poiché già comprendono diversi titoli. Infatti, gli ETF funzionano come i fondi d’investimento in quanto in ogni ETF sono compresi più titoli, raggruppati secondo una logica particolare, come ad esempio l’appartenenza ad uno stesso settore di produzione. Gli ETF petrolio ad esempio raggruppano le azioni di società del settore petrolifero, mentre gli ETF oro raggruppano le società minerarie che si occupano dell’estrazione di oro. Ancora, gli ETF materie prime raggruppano diverse materie prime di diversa natura, come ad esempio metalli preziosi oppure legati ad un particolare settore geografico.
Chi decide di investire in ETF petrolio, quindi, a differenza di chi investe in futures, potrà puntare su un insieme di titoli attinenti al settore petrolifero, di estrazione e distribuzione, diversificati anche dal punto di vista territoriale.
Quanto rendono gli ETF?
Gli ETF possono rendere anche molto, ma ciò dipende sempre da due aspetti. Il primo è legato al capitale che si intende investire. Se il capitale è piccolo, occorreranno delle sensibili variazioni per guadagnare parecchio, mentre con dei capitali più elevati vi è la possibilità di fare profitto anche con variazioni più limitate.
Il secondo è legato alle variazioni. Potrebbero esservi delle variazioni sensibili delle quotazioni che consentiranno di ottenere alti profitti anche in brevissimo tempo (anche in pochi minuti o ore, se il momento è propizio). Allo stesso modo, si può anche perdere, nel caso il mercato si muova contro la posizione aperta.
Da ricordare, a tal proposito, che con il trading di CFD su ETF si può operare sia al rialzo che al ribasso, aprendo posizioni di tipo “short” o ovvero di tipo “vendita”. In tal modo, l’utente trae profitto dalle variazioni al ribasso e quindi perde in caso di rialzi. Sarete sempre voi a decidere verso quale direzione muovervi.
Il trading su ETF è disponibile tramite CFD sulla piattaforma Plus500.